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Nasce inQuiete, una tre giorni nel quartiere Pigneto a Roma

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inQuiete, festival di scrittrici a Roma, avrà luogo dal 22 al 24 settembre lungo l’isola pedonale del Pigneto. Tre giorni, quaranta autrici, quattro reading, cinque incontri, sei laboratori per adulti e bambini, sedici presentazioni di libri, cinque ritratti di signora, sette fra colazioni pranzi e cene, cinque eventi, proiezioni, teatro, musica.

Per maggiori informazioni www.inquietefestival.it

Guarda il Programma del Festival

 

Come nasce la vostra idea e cosa è inQuiete?

L’idea di un festival che mettesse al centro l’intelligenza e il talento delle donne ci girava in testa da tempo, ed è questo progetto che ci ha fatte incontrare e ha messo in moto una macchina organizzativa desiderante. Abbiamo voluto costruire uno spazio di parola pubblica, di incontro, riflessione. Uno spazio vitale. Tre giornate dedicate alle donne che scrivono, alle lettrici e ai lettori. Un tempo per stare insieme, per mettere in comune un patrimonio prezioso, per rinsaldare il patto narrativo fra le scrittrici e il pubblico. Un festival per dare visibilità alle scrittrici e mettere in luce una parte di mondo più ampia e immaginare orizzonti e soluzioni diverse. inQuiete è la nostra risposta a chi pensa ancora che le donne raccontino storie minori, siano protagoniste solo in seconda serata, non trovino spazio nella permanenza.

Tuba, Libreria delle donne è stata il luogo dove tutto è nato, non a caso. Da ormai dieci anni, infatti, è un motore che promuove le capacità e le opere delle donne – oltre a moltissime altre cose – rappresentando un punto di riferimento in città.

Così è nata inQuiete, Festival di scrittrici a Roma, realizzata grazie all’Associazione MIA.

Il festival ha incontrato un sostegno che nessuna di noi si sarebbe mai immaginata. Forse perché ha toccato un nervo scoperto, forse perché in molte avevamo voglia di un gesto creativo e di presenza, forse perché abbiamo ancora una gran voglia di stare insieme e raccontarci storie.

Questa è stata la sorpresa più straordinaria: non essere sole e aver interpretato il desiderio diffuso di uno spazio critico per ridisegnare il ruolo delle donne nella letteratura.