“Salvare Civita di Bagnoregio e la Valle dei Calanchi” Le città nascono, vivono, muoiono. Ma, a differenza di tanti piccoli analoghi centri, Civita di Bagnoregio è rimasta impermeabile al moderno e alla civiltà industriale. Sola. A difendersi dall’assalto delle calamità naturali e dei suoi agenti, pioggia e vento che dilavano le argille, screpolano il tufo, corrodono giorno dopo giorno il suo perimetro mettendola a repentaglio. Metafora dell’immaginario, città invisibile, essenza dell’urbanità – civitas – racchiude e riassume in sé e nel suo destino la storia dell’umano agire.
Meglio conosciuta come “la città che muore”, per lo spopolamento e per il precario equilibrio della rupe su cui poggia e dalla quale si eleva, Civita, al centro del suggestivo scenario della Valle dei Calanchi, tra la valle del Tevere e il lago di Bolsena, all’incrocio di Umbria, Toscana e Lazio, cui appartiene, sollecita ogni giorno al mondo intero l’interrogativo del suo destino e del rapporto che noi stessi abbiamo con la natura e la cultura dei luoghi, del territorio e della sua memoria, se non se ne ha cura. Civita quale metafora di un territorio nazionale che necessita di continua manutenzione.
Per paradosso sempre uguale a se stessa, Civita vive in perenne contrasto tra antico e moderno, laddove quest’ultimo la sfiora senza mai veramente conoscerla, protetta da un prolungato quanto splendido isolamento, occultata tra le balze e i boschi dell’alto viterbese. In costante altalena tra istinto di morte e distruzione, tra cause naturali e azione dell’uomo. Ed è in questo “gioco delle parti” che il paesaggio in evoluzione della Valle dei Calanchi evoca in sé il motivo antico della creazione e della dissoluzione.
Quali primi firmatari di questo appello chiediamo con forza di sottrarre Civita di Bagnoregio al suo non-ineluttabile destino e tutelare il suo meraviglioso paesaggio. Il tempo stringe e si rende sempre più urgente agire: in tre soli mesi, da dicembre a marzo, si sono susseguite tre frane, tre smottamenti consistenti della roccia che sorregge l’antico Borgo d’origine etrusca.
Agire subito, per far entrare Civita in una dimensione eterna e operare per la sua salvaguardia e recupero. Per restituirgli anima e anime, fare della sua apparente immaterialità un’accezione culturale quale bene ambientale di inestimabile valore da proteggere e rilanciare. Con rinnovate prospettive culturali, paesaggistiche, sociali, economiche. Tanto più nell’anno dell’Expo, dedicata ai valori della terra su un tema decisivo quale è Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita.
Borgo per eccellenza, per noi difendere Civita vuol dire difendere i borghi italiani. Non solo il passato, la memoria. Soprattutto il suo e loro futuro”.
1 NICOLA ZINGARETTI
2 GIORGIO NAPOLITANO
3 PIERO ANGELA
4 FRANCESCO BIGIOTTI
5 BERNARDO BERTOLUCCI
6 ACHILLE BONITO OLIVA
7 ILARIA BORLETTI BUITONI
8 MARIO BOTTA
9 BRUNO BOZZETTO
10 MASSIMO CACCIARI
11 ANDREA CAMILLERI
12 MILENA CANONERO
13 ANDREA CARANDINI
14 DON LUIGI CIOTTI
15 PAOLO CREPET
16 UMBERTO ECO
17 BARBARA ENSOLI
18 OSCAR FARINETTI
19 DANTE FERRETTI
20 ROSARIO FIORELLO
21 JANNIS KOUNELLIS
22 GIANNI LETTA
23 FRANCESCA LO SCHIAVO
24 VALERIO MAGRELLI
25 MANFREDO MANFREDI
26 FIORELLA MANNOIA
27 DACIA MARAINI
28 ALESSANDRO MICHELE
29 GIULIANO MONTALDO
30 ENNIO MORRICONE
31 MIMMO PALADINO
32 NICOLA PIOVANI
33 MICHELANGELO PISTOLETTO
34 DANILO REA
35 EUGENIO SCALFARI
36 ETTORE SCOLA
37 FOLCO TERZANI
38 GIUSEPPE TORNATORE
39 OLIVIERO TOSCANI
40 MARIO TOZZI
41 UMBERTO VERONESI