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L’area archeologica del Circo Massimo è la cornice di quattro serate a tema alla scoperta dei significati astronomici e dei simbolismi cosmici.

ll format riprende quello inaugurato lo scorso anno con LunaL – Memorie di un Satellite, il primo evento serale realizzato nell’Area per celebrare i 50 anni dell’allunaggio e lo estende a una serie di appuntamenti, tutti articolati attorno all’intreccio fra astronomia e archeologia, per presentare la prima grande manifestazione pubblica sull’archeoastronomia nei luoghi che raccontano come gli antichi guardavano al cielo: una novità assoluta nell’offerta culturale romana.

Ciascuna delle quattro serate sviluppa un tema differente, che ha  idealmente come protagonista un diverso corpo celeste: i pianeti, le stelle, il Sole, la Luna, attraverso la lettura dei resti monumentali dell’area.
Ad alternarsi sono gli interventi degli astronomi del Planetario di Roma Capitale – Gabriele Catanzaro, Giangiacomo Gandolfi, Stefano Giovanardi e Gianluca Masi – e quelli degli archeologi della Sovrintendenza Capitolina – Marialetizia Buonfiglio, Elisabetta Carnabuci, Monica Ceci, Stefania Pergola, Federica Michela Rossi, Rita Volpe, che mettono in luce il significato storico e il simbolismo astronomico del luogo.

Dal Circo Massimo, epicentro del racconto cosmico, lo sguardo spazia verso il cielo ma anche negli ambienti sotterranei alla ricerca dei mitrei, sui colli adiacenti e sull’intera skyline della città, per far emergere sera dopo sera l’antica rete di monumenti e siti archeologici (Domus Aurea e gli obelischi per citarne alcuni) che da millenni riconnettono Roma al cielo, rivelando la vocazione cosmica della città che si considerava Caput Mundi.
Un’operazione di divulgazione archeoastronomica che coinvolge il pubblico anche nell’osservazione guidata del cielo stellato, mediante la videoproiezione su megaschermi delle immagini acquisite dai telescopi del Planetario dei pianeti Giove e Saturno, del Sole e della Luna, oltre alla vista a 360° del cielo sopra il Circo Massimo grazie alla quale si possono individuare – con l’aiuto degli astronomi – le costellazioni, le loro narrazioni, e gli influssi culturali degli astri cristallizzati nei reperti e negli strati degli scavi archeologici.

L’iniziativa fa parte di Romarama, il nuovo programma di eventi culturali di Roma Capitale, ed è promosso da Roma CapitaleAssessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. È a cura degli archeologi della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e degli astronomi del Planetario di Roma Capitale. L’organizzazione è di Zètema Progetto Cultura.

Il programma potrebbe subire variazioni. In caso di pioggia le serate potrebbero essere annullate.

Per accedere all’area
Ingresso contingentato da viale Aventino.
Attesa del proprio turno a distanza di sicurezza (almeno 1 mt). Misurazione della temperatura con termoscanner (non è possibile accedere con temperatura uguale o superiore a 37,5°).
È disponibile il gel igienizzante per mani. Obbligo di indossare la mascherina per tutta la durata dell’evento.

Note
Unicamente nel caso in cui la vista/evento venisse annullata per motivi tecnici o meteorologici, si potrà richiedere il rimborso e/o il cambio data.
Rimborsi e/o cambi data possono essere richiesti tassativamente entro e non oltre 15 giorni dalla data annullata. I costi di prevendita non saranno rimborsati.

Gratuito per i possessori della MIC Card

Preacquisto on line sul sito www.museiincomuneroma.it oppure al call center 060608 ( tutti i giorni ore 9.00-19.00).
I biglietti possono essere acquistati anche sul posto, previa compilazione della scheda anagrafica con i dati personali del visitatore, e nei Tourist Infopoint.

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